Rye River Brewing Company - Grafters After Hours
- STILE – 15B – Irish Stout
- FERMENTAZIONE – Alta
- PROVENIENZA – Irlanda
- GENERE – Crafty
- SITO DEL PRODUTTORE – https://ryeriverbrewingco.com/
- LOTTO – L347
- DATA IMBOTTIGLIAMENTO – Non Dichiarata
- DATA SCADENZA – Non Dichiarata
- DATA DEGUSTAZIONE – 10/11/2024
- TEMPERATURA LUOGO – 21°
- TEMPERATURA DI SERVIZIO – 12°
- CALICE UTILIZZATO – Pinta
- ALCOOL – 5 %
- GRADI PLATO – Non Dichiarato
- IBU – Non Dichiarato
- EBC – Non Dichiarato
- REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso
Mostra un marrone scuro con riflessi rubino e palesa una schiuma di media abbondanza e di buona persistenza; di color cappuccino possiede una grana fine.
La torrefazione si fa subito notare e mette in atto i classici sentori da stile che vagano fra il cioccolato amaro, il caffè d’ orzo e il caramello bruno. Esteri bassi che evocano nocciola, nessuno fenolico. Sovviene un leggero sentore di bruciato, abbastanza classico per lo stile ma che rappresenta l’ unico difetto percettibile. Basso aroma di luppolo che, classicamente, non si discosta da terroso e floreale. Intensità generale moderata, ma perfetta per lo stile.
Non posso dire che in bocca c’ è una conferma degli aromi odorati, visto che trovo questa Grafters After Hours molto meno brillante in bocca, a causa di una serie di difetti che non la rendono particolarmente attraente al flavor. Se la torrefazione tutto sommato si esprime in maniera simile rispetto al naso, purtroppo noto aromi metallici e di fungo – brodo di carne che mi fanno pensare ad un difetto fermentativo piuttosto spiccato, in questo caso presumo autolisi del lievito. Basso aroma di luppolo, sempre nella scia terrosa-floreale, bassa amarezza e secchezza moderata.
Corpo medio, gasatura medio-bassa, astringenza avvertibile, buona cremosità e sensazione alcolica media, in linea coi 5° ABV. Purtroppo sono la sensazione metallica e l’ astringenza a minare questo settore.
Questa Irish Stout è una birra a doppia faccia: pressoché perfetta al naso, a parte una lieve bruciatura, deludente al palato, dove sfortunatamente emergono diversi difetti produttivi, il più grave dei quali è una probabile autolisi del lievito che causa un poco piacevole aroma di brodo e di fungo. Nulla di devastante, ma tutto ciò inficia parecchio nella piacevolezza e nella bevibilità, che si attestano su valori medi. Non impeccabile nemmeno al palato, con una astringenza un po’ marcata accompagnata da una sensazione metallica non elegantissima. Rimane, dopo tutto ciò, una birra nella media, che ha nella parte visiva ed olfattiva i propri cavalli di battaglia.
Gli abbinamenti che consiglio sono i classici delle Irish Stout, visto che questa stilisticamente è molto centrata: carni rosse, formaggi, panificato a media-lunga cottura.
Piacerà agli amanti delle stout e delle porter visto che stilisticamente è perfettamente nel filone, sarà altrettanto apprezzata da chi cerca birre che regalino un certa cremosità.