E’ uno stile che da sempre mi affascina e mi incuriosisce: unire due mondi così diversi (il Belgio e le luppolate americane) non è certo facile e serve una alchimia particolare per creare una birra equilibrata e che rispetti entrambe le scuole brassicole. Questa All Inclusive, a mio giudizio, centra bene l’ obiettivo e riesce ad essere indubbiamente una American IPA con una incidenza fermentativa molto importante, che regala esteri abbondanti e speziatura generosa, nella scia della scuola brassicola del paese tricolore. Molto complessa dal punto di vista della luppolatura, con abbondante floreale, erbaceo secco, fruttato, tropicale, balsamico e agrumato, ha solo il neo di una nota alcolica un po’ troppo invadente che causa un lieve bruciore. A causa di questa imperfezione rasenta il capolavoro: non lo è a mio giudizio, ma è una birra eccellente che regala alta godibilità.