Coors - Light

Birra celeberrima, che l’ immaginario collettivo indica come una delle classiche birre consumate dagli americani. “Coors Light è il marchio più venduto della Coors Brewing Company e la quarta birra più venduta negli Stati Uniti. Introdotta nel 1978, Coors Light è stata una delle favorite nel fornire il massimo del rinfresco freddo per oltre 25 anni. La semplice lattina color argento ha attirato l’attenzione della gente e la birra è stata soprannominata “Silver Bullet” con l’aumento delle vendite”.

  • STILE – American Light Lager
  • FERMENTAZIONE – Bassa
  • PROVENIENZA – Stati Uniti
  • GENERE – Industriale
  • SITO DEL PRODUTTORE – https://www.coors.com/av?url=https://www.coors.com/
  • LOTTO – 17422
  • DATA IMBOTTIGLIAMENTO – Non Dichiarata
  • DATA SCADENZA – 31/12/2023
  • DATA DEGUSTAZIONE –  29/6/2023
  • TEMPERATURA LUOGO – 25°
  • TEMPERATURA DI SERVIZIO –
  • CALICE UTILIZZATO – Conico
  • ALCOOL – 4.2 %
  • GRADI PLATO – Non Dichiarato
  • IBU – 10
  • EBC – Non Dichiarato
  • REPERIBILITA’ – GDO
  • ESAME VISIVO – Di un giallo paglierino estremamente tenue e una trasparenza assoluta, manifesta una schiuma abbondante, candida e a grana media con una scarsa capacità di compattarsi. Appare estremamente snella e decisamente gasata.
  • ESAME OLFATTIVO – Cereale appena maltato (mi ricorda le granaglie e il popcorn, quindi mais) e un mediamente intenso sulfureo sono i primi ed immediati sentori che percepisco. Non poteva essere diverso visto lo stile, decisamente alla portata di tutti di questo classico della birra statunitense. Noto anche un deciso aroma di mollìca di pane e di prodotti panificati appena scottati. Arriva anche il segnale di una luppolatura estremamente blanda ma presente sotto forma di lievissimo erbaceo. Come tutte le birre di questo calibro commerciale non ha difetti clamorosi, ma non ci aspettiamo un’ intensità di un certo livello. E’ infatti molto delicata, semplicissima e ordinariamente attraente.   
  • ESAME GUSTATIVO – In bocca le granaglie e il mais si fanno sentire subito, e addirittura c’è una evocazione lontana, ma percepibile di miele di acacia di una sfuggevolezza estrema. Tutto ciò però dura molto molto poco, ed è la grande gasatura a far piazza pulita dei cereali e lasciare una fase centrale molto neutra, dove la mollìca di pane si evince. Il finale è amabile ai massimi livelli: amaro praticamente nullo, rotondità estrema e uno strano sapore quasi di limonata diluita chiude il sorso che non ha praticamente nessuna persistenza. Corpo acquoso, acidità bassa, sapidità nulla, astringenza nulla. Retrolfattivamente, popcorn e quello strano sentore citrico.
  • ESAME FINALENon ha difetti evidenti (solo quello strano “limonoso” percepito verso la fine del sorso) ed è quello che ci aspetta da una birra di così tanta diffusione e di così ampia fama. Scorrevolezza estrema e intensità bassissima
  • ABBINAMENTI – Questa volta è difficile vista l’ intensità di questa birra: corre il rischio di essere dominata da qualsiasi cibo, in pratica. Antipasti elementari o insalate dietetiche.
  • CONSIGLIATA A… …chi vuole una delle bevute meno impegnative possibili; chi apprezza la semplicità della struttura; chi ama le birre leggere, qui all’ ennesima potenza.  

VALUTAZIONE FINALE

5.4/10