Grupo Mahou - San Miguel - Session IPA
“I maestri birrai di Mahou e i maestri birrai di Founders Brewing si sono uniti per creare un nuovo sapore sorprendente che dimostra che non ci sono limiti o distanze. Presenta un aroma lupulato intenso e complesso, che gli conferisce i luppoli di varietà americane utilizzate in diversi momenti del processo di elaborazione (Hopping late e dry). Spiccano i profumi di nocciola e ribes, anche agrumi e pino, su uno sfondo floreale. L’uso di avena dona corpo e conferisce una morbidezza e una freschezza speciale in bocca. Birra di colore dorato scuro, dall’aspetto velato e dalla crema consistente. Ha un aroma fresco e intenso di luppolo, con sentori di noccioli e ribes, anche resinosi e agrumi su uno sfondo floreale. In bocca i suoi aromi si intensificano, offrendo una consistenza morbida sul corpo. La sensazione di amarezza è moderata con un finale leggermente persistente che porta frescura”
- STILE – 21A – American IPA
- FERMENTAZIONE – Alta
- PROVENIENZA – Spagna
- GENERE – Industriale
- SITO DEL PRODUTTORE – https://www.mahou-sanmiguel.com/
- LOTTO – L6842160426
- DATA IMBOTTIGLIAMENTO – Non Dichiarata
- DATA SCADENZA – 03/08/2025
- DATA DEGUSTAZIONE – 23/09/2024
- TEMPERATURA LUOGO – 22°
- TEMPERATURA DI SERVIZIO – 8°
- CALICE UTILIZZATO – Pinta
- ALCOOL – 4.5 %
- GRADI PLATO – Non Dichiarato
- IBU – 40
- EBC – Non Dichiarato
- REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso
E frutto di una prestigiosa collaborazione questa Session IPA iberica, ovvero quella con il formidabili Founders, marchio notissimo oltreoceano e non solo. E’ di un giallo dorato pieno il colore di questa birra, che manifesta anche una velatura decisa. Schiuma copiosa, persistente, non molto omogenea, bianca e a grana media.
Il luppolo, come prevedibile, fa la parte del leone ed esprime tropicale (mango, agrumato, ananas), floreale (bosso), erbaceo e resinoso. Come spesso accade in birre così proiettate verso l’ amaricatura, compare un poco piacevole vegetale che si manifesta tramite cipolla. Presente anche un tocco di solfuro e una traccia di ossidazione. Fermentazione piuttosto pulita che rilascia una debole nota di esteri e nessun fenolico. Malto basso e appena avvertibile: toffee, malto pieno e miele fanno fatica ad emergere da calice. Intensità generale piuttosto bassa.
Il sorso è ampiamente dominato dalla luppolatura e trovo che la basa maltata su cui anche una American IPA dovrebbe elevarsi è davvero risicato e lo squilibrio è palese. L’ amaricatura è molto decisa e aromaticamente sono soprattutto erbaceo e floreale a prevalere in questo ambito; l’ amaro è molto intenso, non molto aggraziato e soprattutto eccessivo nei propositi degli altri ingredienti vista la generale timidezza che questa Session IPA esprime. Moderata secchezza.
Corpo medio-esile, gasatura medio alta, bassa sensazione alcolica, cremosità avvertibile, bassa astringenza. Le sensazioni palatali non sono straordinarie e la birra non lascia una gran impressione nemmeno in questo ambito.
E’ un prodotto di fascia medio-bassa, piuttosto sbilanciato verso l’ amarezza che non è supportata dalla struttura aromatica. Non mi lascia un gran piacere e nonostante non palesi gravi difetti tecnici, non sarà una birra che ricorderò a lungo, anche per le imprecisioni stilistiche.
Potrebbe calzare con piatto di moderata intensità a base panificata e generalmente dolce: sfrutterei il forte amaro come contrasto ai carboidrati.
Non è una birra che sento di raccomandare a tante persone, proprio perchè trovo sia un prodotto non straordinario e tra gli scaffali del market troviamo Session IPA a mio giudizio molto migliori. Potrebbe piacere a chi cerca un amaro forte e poco altro.