Kulmbacher - EKU 28

Non ha certo bisogno di presentazioni la EKU 28, da sempre presente nel mercato italiano e considerata una delle birre più forti (soprattutto anni fa). Così è descritta: “Una Doppelbock a bassa fermentazione della Franconia, non filtrata, con una leggera torbidità naturale. Prodotta con malto chiaro al 100%, ma di colore ambrato con un aroma di malto corposo. Una vera specialità tra le birre forti. L’aroma del luppolo »Perle und Tradition« e l’espressivo luppolo amaro »Hercules« nonché una fermentazione fredda di due settimane e un tempo di conservazione di nove mesi a 0° Celsius conferiscono al nostro EKU 28 la sua straordinaria presenza. Godetevi il nostro EKU 28 con il bicchierino in stile cognac abbinato, ben freddo o come aperitivo, principalmente a temperatura ambiente.”

 

  • STILE – Doppelbock
  • FERMENTAZIONE – Bassa
  • PROVENIENZA – Germania
  • GENERE – Crafty
  • SITO DEL PRODUTTORE – https://www.kulmbacher.de/it/ 
  • LOTTO – A10741
  • DATA IMBOTTIGLIAMENTO – Non Dichiarata
  • DATA SCADENZA – 11/2/2025
  • DATA DEGUSTAZIONE –  2/11/2023
  • TEMPERATURA LUOGO – 19°
  • TEMPERATURA DI SERVIZIO –
  • CALICE UTILIZZATO – Tulip
  • ALCOOL – 11 %
  • GRADI PLATO – Non Dichiarato
  • IBU – Non Dichiarato
  • EBC – Non Dichiarato
  • REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso
  • ESAME VISIVO – Palesa un color ambrato puro di buona brillantezza; la schiuma, color panna, è abbondante di grana media, piuttosto omogenea ma con scarsa capacità di compattarsi e molto bassa persistenza. Appare piuttosto effervescente e di corpo pieno.
  • ESAME OLFATTIVO – Ritrovo i sentori da classica Doppelbock, quali il caramello bruno, la frutta secca, il pane tostato, la frutta cotta (mele), il miele di castagno: tutti causati da una forte maillardizzazione e quindi provenienti dal cereale. E’ una dolcezza molto spiccata quella generata al naso, visto che la parte del luppolo non perviene: inevitabile che l’ equilibrio sia estremamente spostato verso il malto e le sue evoluzioni. Il profilo fermentativo non è pulitissimo: una speziatura vivace (che ricorda lo zenzero) e una buona presenza di fruttato da lievito (pera, mela) aggiungono complessità. Non finissima al naso, palesa comunque una buona intensità e una nominale persistenza; una certa complessità strutturale e un appeal olfattivo standard.
  • ESAME GUSTATIVOIl sorso si “sente” in modo molto deciso, e come immaginavo la causa è il corpo (molto pieno) e la carbonazione (media). La beva trasmette subito tutta l’ enorme dolcezza odorata; addirittura in maniera fin troppo intensa visto che sino a metà beva la presenza zuccherina è elevatissima. Nella fase centrale emerge il tenore alcolico fin qui molto ben nascosto (e causa un pochino di bruciore) e vive di esteri fruttati (mela cotta e frutta secca, soprattutto). La dolcezza viene un attimo attenuata, ma è pronta a dire la sua anche nel finale, in cui un minimo amaro compare assieme ad una bassa secchezza e ad una speziatura percettibile: la coda è assai più amabile che dura, a livello tattile. Un pò troppo visto che trovo tenda alla stucchevolezza. Sapidità bassa, astringenza medio-alta, acidità medio-bassa.
  • ESAME FINALEUna Doppelbock decisamente rivolta agli amanti delle dolcezze: trovo sia un pò eccessiva in questo senso, e rischia di stancare. Sarà apprezzata dai nostalgici delle “birre forti”: oggi sul mercato penso ci siano Doppelbock molto più equilibrate. 
  • ABBINAMENTI Dolcezza estrema, tenore alcolico elevato, fruttato autunnale, lieve speziatura:
    • PER CONCORDANZA – Pietanze stagionali (autunno) di ottimo corpo e a tendenza dolce 
    • PER CONTRASTO – Carni rosse elaborate, formaggi importanti, carni di maiale di un certo peso, piatti molto calorici in cui serve dolcezza per contrastare 
  • CONSIGLIATA A… … i nostalgici delle birre “forti”; chi ama la dolcezza stucchevole; chi apprezza le bevute pesanti.

VALUTAZIONE FINALE

6.5/10