Non è certo terreno fertile per i tedeschi-austriaci cimentarsi con le Pale Ale, sia di stampo britannico che americano. Nonostante la loro scarsa propensione a stili di questo tipo, in passato ne ho bevute di apprezzabili prodotte da loro. Questa Pinzgà Pale Ale presenta un color ramato intenso, molto opalescente (quasi torbido), con una schiuma nominale sia come presenza che come persistenza. Grana media.

Non c’è molto da raccontare, purtroppo, di questa birra, visto che è palesemente fuori stile con gravissimi difetti che ne condizionano in modo fatale la piacevolezza. Già all’ occhio l’ ho trovata troppo torbida e questa mia sensazione di “qualcosa di strano” si è confermata al naso, con una ossidazione veramente letale che assopisce totalmente la birra, che, peraltro, è anche palesemente fuori stile.

In bocca c’è poco da aggiungere, se non una acidità inspiegabile che molto probabilmente è frutto di una infezione batterica. Ed è davvero inusuale che un birrificio crafty possa essersi scappato un lotto così pesantemente fallato. Non mancano i sentori yeasty e sulfurei: il primo conferma che molto probabilmente è andato storto qualcosa durante il processo più importante, quello fermentativo.

Nonostante non sia storicamente “casa loro” lo stile Pale Ale, gli austriaci di Pinzgau Bräu mettono sul mercato un prodotto che sicuramente, nelle migliori condizioni, non è così pessimo come quello che ho assaggiato io. Abbastanza difficile anche identificarlo nello stile: da quel poche che ho potuto capire, siamo molto distanti da ciò che una APA dovrebbe essere.