St. Peter's Brewery - Golden Ale

Ecco la Golden Ale di St. Peter’s, nella inconfondibile bottiglia “arrotondata” tipico del birrificio inglese. “Nome provvisorio: Gatekeeper Golden Ale. I malti inglesi Pale abbinati ai luppoli Challenger e Goldings forniscono l’amarezza e l’aroma. Il risultato è una birra chiara, dorata, molto particolare, con aromi di caramello, un gradevole sapore di mela caramellata e un amaro tardivo. Alla spina = 4,0%, Bottiglia = 4,7%”

  • STILE – British Golden Ale
  • FERMENTAZIONE – Alta
  • PROVENIENZA – Inghilterra
  • GENERE – Artigianale
  • SITO DEL PRODUTTORE – https://www.stpetersbrewery.co.uk/
  • LOTTO – L23174
  • DATA IMBOTTIGLIAMENTO – 17/4/2023
  • DATA SCADENZA – 23/6/2024
  • DATA DEGUSTAZIONE –  20/1/2024
  • TEMPERATURA LUOGO – 21°
  • TEMPERATURA DI SERVIZIO – 11°
  • CALICE UTILIZZATO – Pinta
  • ALCOOL – 4.7 %
  • GRADI PLATO – Non Dichiarato
  • IBU – Non Dichiarato
  • EBC – Non Dichiarato
  • REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso
  • ESAME VISIVO Si presenta in un dorato acceso tendente all’ aranciato assai limpido; la schiuma è abbondante, di color panna e a grana molto fine. Molto omogenea e di discreta persistenza. Scarsamente effervescente e di corpo leggero. 
  • ESAME OLFATTIVOE’ quanto di più tradizionalmente inglese mi sia capitato di imbattermi negli ultimi tempi. Non cede alle tentazioni esotiche che vanno tanto di moda anche nel Regno Unito ed esprime quello che da una Golden Ale inglese ci si attende: biscotto, leggero caramello e miele; una incidenza fermentativa tipica che regala esteri (mela), e una luppolatura quanto più classicamente brit che conferisce speziato, floreale e terroso. L’ intensità generale non va oltre il medio e la persistenza è discreta. Nonostante la fermentazione si senta, l’ impressione olfattiva è di un birra molto pulita e assai scorrevole. Mediamente complessa, trovo abbia una forte attrattiva. 
  • ESAME GUSTATIVOIl sorso parte offrendo crosta di pane, biscotto, caramello chiaro e un tocco di miele, esattamente come il naso mi suggeriva. Tutto delicato, ma aromi chiaramente distinguibili e puliti. La fase centrale vede protagonista la fermentazione, che incide maggiormente in questa fase piuttosto che al naso, esprimendo un fruttato di media intensità (confermo mela), uno speziato fenolico molto ben calibrato e la classica impronta dei lieviti britannici, con la propria “rusticità” che evoca una lievissima acidità. Lieve e piacevole sensazione di diacetile. Il sorso scorre senza fatica grazie ad un corpo esile e soprattutto ad una prevedibile effervescenza bassa ed il finale garantisce una moderata amarezza, una buona secchezza ed una coda aromatica di lieve intensità, ma di ottima persistenza: terroso, speziato, frutti di bosco ed un leggero erbaceo si avvertono tutti con grande sobrietà, ma con distinzione e persistono in modo elegante ben oltre la deglutizione. Sapidità basa, acidità bassa, astringenza irrisoria.  
  • ESAME FINALEE’ una birra strepitosa nonostante la presenza di un leggero caramello che BJCP non contempla: ne devo però (minimamente) tener conto in fase di valutazione. Per il resto è un prodotto superbo, di splendida tradizione britannica senza compromessi nei confronti delle luppolature che vanno per la maggiore. 
  • ABBINAMENTI Tutto molto sobrio: malto, fermentazione e luppolatura sono sullo stesso piano
    • PER CONCORDANZA – Piatti di un certo equilibrio e di una certa leggerezza da enfatizzare a seconda del proprio intento
    • PER CONTRASTO – Essendo una birra così bilanciata, non ha caratteristiche di spicco: vale il discorso fatto sopra. 
  • CONSIGLIATA A… …chi beve inglese ed è fortemente legato alla tradizione; chi cerca una birra che non fa compromessi con le luppolature trendy; chi vuole un prodotto di assoluto bilanciamento. 

VALUTAZIONE FINALE

8.9/10