Verhaeghe - Duchesse Cherry

Duchesse de Bourgogne di Verhaeghe è considerata una delle birre più buone del mondo. Provo la versione cherry, che assieme alla chocolate e alla classica Bourgogne rappresentano un trio di importanza mondiale nel nostro mondo. 

  • STILE – Flanders Red Ale
  • FERMENTAZIONE – Alta
  • PROVENIENZA – Belgio
  • GENERE – Artigianale
  • SITO DEL PRODUTTORE – https://www.brouwerijverhaeghe.be/
  • LOTTO – Non Dichiarato
  • DATA IMBOTTIGLIAMENTO – Non Dichiarato
  • DATA SCADENZA – 31/5/2025
  • DATA DEGUSTAZIONE –  6/5/2023
  • TEMPERATURA LUOGO – 18°
  • TEMPERATURA DI SERVIZIO – 10°
  • CALICE UTILIZZATO – Baloon
  • ALCOOL – 6.8 %
  • GRADI PLATO – Non Dichiarato
  • IBU – Non Dichiarato
  • EBC – Non Dichiarato
  • REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso
  • ESAME VISIVO – Si presenta con un color rosso rubino con riflessi mogano, di buona limpidezza. La schiuma è scarsa, molto effervescente e sparisce dopo pochi secondi, lasciando la birra sostanzialmente piatta. Appare decisamente poco carbonata e con un corpo medio.
  • ESAME OLFATTIVO – Anche non si chiamasse Cherry, non ci sarebbero dubbi nel riconoscere l’ aroma principale, che non è ciliegia ma pura amarena. Molto intenso, talmente dominante che onestamente faccio fatica a trovare altri aromi appena versata questa Red Ale fiamminga. Trovo ribes e una lieve speziatura di origine fenolica. E’ indubbiamente avvertibile il precursore acido, piuttosto moderato, che non da fastidio ma arricchisce l’ esperienza olfattiva. Intensità elevata e persistenza molto lunga, al naso la trovo semplice come struttura e di buona gradevolezza.
  • ESAME GUSTATIVOIl primo sorso mette in chiaro che questa birra non può che arrivare dal Belgio, tanto evoca tutta la geniale maestria brassicola del piccolo stato nordeuropeo: amarena e ribes aprono le danze, permangono e vengono affiancati da una acidità contenuta e da una fine ma stuzzicante carbonazione. La parte centrale del sorso vive di questa splendida associazione fruttata-acida-carbonata con l’ innesto di una gusto lievemente amaro che rende ancora più interessante il tutto. Noto un tocco minimo di vaniglia, che fa il pari con una speziatura lievissima. Il finale consente al fruttato di sfumare, ed è caratterizzato da un leggero amaro e una traccia di acidità, che lo rendono indubbiamente secco ma non affatto sgraziato o sgradevole. Corpo robusto ben coadiuvato dalla gasatura, alta.       
  • ESAME FINALE – Le Red Ale fiamminghe non sono certo birre comuni o di facile reperibilità qui da noi: sono molto particolari e incarnano lo spirito brassicolo belga in pieno. Questa è ottima, anche se la parte del cereale non perviene in nessuna maniera.
  • ABBINAMENTI – Formaggi importanti, carne rossa, dessert tipo torta della Foresta nera: mi piacerebbe provarla con delle costine alla griglia non troppo conciate ed elaborate.  
  • CONSIGLIATA A… …chi vede nel Belgio la Mecca brassicola ed adora ogni suo stile; chi ama le contaminazione fruttate; chi apprezza le birre acide, anche lievi come questa; chi vuole scoprire uno stile particolare e di grande fascino.

VALUTAZIONE FINALE

7.8/10